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Uno spumante che rappresenta una scommessa vinta da Raffaele Troisi, proprietario ed enologo aziendale, che da sempre ha nutrito interesse particolare per il Coda di Volpe, protagonista dell’enologia irpina ma difficilmente utilizzato per la produzione di spumanti. La sosta sui lieviti di questo Coda di Volpe spesso supera gli 8-9 mesi, trasmettendogli un carattere davvero unico e donandogli tonalità giallo paglierino con sfumature dorate. Al naso le note che risaltano in primis sono quelle di frutta candita e fresca, con un forte accento su mele mature. All’assaggio è immediatamente avvolgente nella sua cremosità piuttosto inaspettata, ben bilanciata da un’acidità rinfrancante.
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Azienda dell’avellinese attualmente gestita da Raffaele Troisi e nata nel 1984 con la messa in commercio di un Fiano di Avellino a etichetta Vadiaperti. Gli 11 ettari circa di vigneto si trovano tra i 400 e i 600 m s.l.m. e sono curati con estrema attenzione agli equilibri naturali e mettendo in evidenza le caratteristiche dei vitigni locali. Per questo motivo i vitigni allevati sono fiano, greco, coda di volpe e aglianico, assoluti protagonisti del territorio irpino. A partire dal 2011 tutto ciò ha preso il nome di un nuovo progetto, Traerte, il cui ispiratore rimane lo stesso Raffaele Troisi. Lo stile dei vini e la coerenza ed il legame con il territorio sono però rimasti invariati , mettendo in evidenza il rapporto inscindibile che la famiglia Troisi ha instaurato con il territorio e le sue tradizioni. Questo legame ha permesso fino ad oggi all’azienda di regalare vini di personalità e spessore, raffinati ed eleganti.
Uno spumante che rappresenta una scommessa vinta da Raffaele Troisi, proprietario ed enologo aziendale, che da sempre ha nutrito interesse particolare per il Coda di Volpe, protagonista dell’enologia irpina ma difficilmente utilizzato per la produzione di spumanti. La sosta sui lieviti di questo Coda di Volpe spesso supera gli 8-9 mesi, trasmettendogli un carattere davvero unico e donandogli tonalità giallo paglierino con sfumature dorate. Al naso le note che risaltano in primis sono quelle di frutta candita e fresca, con un forte accento su mele mature. All’assaggio è immediatamente avvolgente nella sua cremosità piuttosto inaspettata, ben bilanciata da un’acidità rinfrancante.