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Un metodo ancestrale prodotto da uve Sangiovese in purezza raccolte a 300 m sul livello del mare da viti di 20 anni allevate a spalliera con potatura Guyot. L’uva va incontro a fermentazione spontanea con lieviti indigeni e pressatura soffice sottovuoto. L’imbottigliamento viene effettuato in primavera a cui segue rifermentazione in bottiglia. Non c’è aggiunta di solfiti e il vino non viene filtrato. Il Vensamè ha un colore rosa intenso e perlage fine e persistente. Al naso risulta fruttato con sentori di fragola e piccoli frutti rossi ed un gusto fresco e sapido che invita al secondo sorso. Da stappare nelle calde giornate estive e gustare come aperitivo.
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Tenuta Santa Lucia nasce come azienda agricola a fine anni ’60, circa 100 ettari di cui 15 a vigneto, posizionati a 250 m slm, nel cuore della Romagna. In quel periodo la produzione era a 360°: dai cereali alla carne, dal latte alla frutta al vino… Si puntava all’autonomia. Si decide a fine anni ’90 di specializzarsi nel settore vitivinicolo.
“L’idea aziendale, la filosofia, portata avanti da me e dai miei collaboratori è quella di realizzare prodotti fortemente caratterizzati e legati al territorio da cui provengono. Per questo, la scelta di coltivare e trasformare vitigni autoctoni come il Sangiovese, l’Albana, il Famoso, il Centesimino: piante che per centinaia di anni sono state coltivate in questi territori, senza subire l’influenza dei vitigni internazionali. Riteniamo il radicamento nelle nostre origini essenziale e svolgiamo il nostro lavoro consapevoli della tradizione millenaria che abbiamo alle spalle. Essa però non deve trattenerci dall’andare oltre, ma piuttosto fornire una solida base alla sperimentazione. Orientamento al futuro significa per noi inoltre un’attenzione particolare alle esigenze di questo Pianeta. In questa direzione abbiamo optato per un metodo biologico e biodinamico, e in questa direzione conduciamo il nostro processo produttivo nel rispetto di alcuni fondamentali principi ecologici quali l’uso di energie a basso impatto ambientale, il risparmio energetico e il riutilizzo dei rifiuti.”
Paride Benedetti
Un metodo ancestrale prodotto da uve Sangiovese in purezza raccolte a 300 m sul livello del mare da viti di 20 anni allevate a spalliera con potatura Guyot. L’uva va incontro a fermentazione spontanea con lieviti indigeni e pressatura soffice sottovuoto. L’imbottigliamento viene effettuato in primavera a cui segue rifermentazione in bottiglia. Non c’è aggiunta di solfiti e il vino non viene filtrato. Il Vensamè ha un colore rosa intenso e perlage fine e persistente. Al naso risulta fruttato con sentori di fragola e piccoli frutti rossi ed un gusto fresco e sapido che invita al secondo sorso. Da stappare nelle calde giornate estive e gustare come aperitivo.