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L’abile unione di tre varietà come lacrima nera, malvasia e guarnaccia in questo Calabria IGT “Donna Marianna” di Feudo dei Sanseverino. Vinificazione in acciaio e maturazione in barrique per almeno 6 mesi. Un rosso dal raro valore territoriale, che racconta l’antica tradizione vitivinicola del Parco del Pollino. Rosso rubino compatto con sfumature tendenti al granato. Naso fruttato e floreale impreziosito da delicate sensazioni speziate. Corposo e avvolgente in assaggio, lunga la persistenza. Perfetto in abbinamento a piatti di carne alla griglia, selvaggina e formaggi stagionati.
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Nata sulle colline di Saracena, storico scrigno enologico, Feudo dei Sanseverino cura i vitigni tradizionali autoctoni, Lacrima Nera Guarnaccia, Greco Bianco. Malvasia e Moscato, per ottenere quei vini cari all’antica Magna Grecia. Attraverso un processo agricolo ormai quasi scomparso, processi artigianali gelosamente custoditi e una grande fiducia nelle poss ibilità di questo territorio, con il gusto di passioni, storie e sogni di una cultura e dei suoi paesaggi. "Furono gli Enotri, stirpe che occupava le attuali regioni Basilicata e Calabria, a creare le basi della nostra enologia e i vitigni, tuttora coltivati, (come la Malvasia, il Greco e l'Aglianico,) furono importati dalle colonie greche (dall'VIII secolo a.C. in poi).In particolare è significativa, la proverbiale opulenza e la raffinatezza culinaria della società sibarita: bevevano molto i vini delle loro colline poiché ritenevano essere un ottimo antidoto contro il caldo eccessivo. Conferma Ateneo (nel suo "Deipnosophiste") che il sibarita cominciava a bere prima del tramonto e finiva dopo il sorgere del sole. I vini erano ottimi e locali e mentre ad Atene venivano tagliati con acqua di mare o altre essenze, essendo i vini calabresi abbastanza liquorosi e profumati, il procedimento prevedeva, in alcuni casi al vin cotto (cioè ridotto per bollitura) l'aggiunta di foglie di amarena, oppure uva passa." L'azienda, una piccola realtà agricola, nasce nel Comune di Saracena, un paese arroccato sulle colline dei Monti del Pollino (oggi Parco Nazionale), Le sue vigne si trovano ad un'altezza tra i 250 e i 300 metri lungo i pendii a ridosso della pianura che ospitò l'antica città di Sibari. I vitigni tutti completamente autoctoni, conservati intatti anche da un mancato sviluppo del territorio, sono il gaglioppo (chiamato dai vecchi aglianico e/o lacrima), la guarnaccia, la malvasia e il moscato. Grazie ad un lavoro agricolo ormai scomparso, di una vinificazione artigianale e rispettosa del territorio e dei vitigni si produce il moscato di saracena, il gaglioppo e il donna marianna. Ettari vitati: 4,5
L’abile unione di tre varietà come lacrima nera, malvasia e guarnaccia in questo Calabria IGT “Donna Marianna” di Feudo dei Sanseverino. Vinificazione in acciaio e maturazione in barrique per almeno 6 mesi. Un rosso dal raro valore territoriale, che racconta l’antica tradizione vitivinicola del Parco del Pollino. Rosso rubino compatto con sfumature tendenti al granato. Naso fruttato e floreale impreziosito da delicate sensazioni speziate. Corposo e avvolgente in assaggio, lunga la persistenza. Perfetto in abbinamento a piatti di carne alla griglia, selvaggina e formaggi stagionati.