- Prezzo scontato

La massima espressione di questi intrigante vitigno autoctono dell’alto casertano. Di colore rosso rubino, al naso è intenso, con note vivaci di frutta rossa seguite da quelle di rose appassite e violette. Eleganti note speziate di noce moscata e cannella si susseguono ad accenni minerali. Al palato è morbido, dal tannino presente ma mai eccessivo. Vino equilibrato e persistente. Ottimo in abbinamento a elaborati piatti di carne, è ideale anche per accompagnare formaggi stagionati a pasta dura.
Il nome che i locali di Monte Maggiore davano al maschio del cinghiale (‘u verru) e un’amicizia nata tra i banchi di scuola negli anni ’60 ha portato 5 amici a trasformare un dolce declivio, invaso dai rovi, in un’azienda che produce vino e olio biologici. Un’iniziativa che ha poi trovato la sua massima espressione nella scoperta, riconoscimento e salvaguardia del Coda di Pecora, vitigno di cui sono unici produttori, per valorizzarne il patrimonio storico e reintrodurre le tradizioni del territorio racchiuse in questa singolare varietà. Assieme ad esso si affiancano le altre uve storiche come il Pallagrello e il Casavecchia, di cui Cesare Avenia, ora proprietario unico, si fa ambasciatore per portare la sua Caserta nel mondo.
La massima espressione di questi intrigante vitigno autoctono dell’alto casertano. Di colore rosso rubino, al naso è intenso, con note vivaci di frutta rossa seguite da quelle di rose appassite e violette. Eleganti note speziate di noce moscata e cannella si susseguono ad accenni minerali. Al palato è morbido, dal tannino presente ma mai eccessivo. Vino equilibrato e persistente. Ottimo in abbinamento a elaborati piatti di carne, è ideale anche per accompagnare formaggi stagionati a pasta dura.