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L’uva Casetta è sempre stata presente a La Cadalora, e fino agli anni ’70 del secolo scorso era molto diffusa anche in altre cantine, soprattutto come uva da taglio. Poi cadde nel dimenticatoio, ma a La Cadalora non è mai stata abbandonata. La fermentazione avviene in acciaio inox e lo stoccaggio in piccoli fusti di rovere francese dura 12 mesi. Questo vino presenta profumi particolarmente speziati con un ricordo di vaniglia, che con l’invecchiamento si evolvono verso il cuoio e il cioccolato. In bocca ricorda i piccoli frutti rossi e le spezie dolci con note di caffè: il sapore è caldo, pieno, e i tannini un po’ ruvidi si rivelano il complemento ideale per piatti rustici o a base di carne rossa.
[ DISPONIBILE ANNATA 2019 ]
Cadalora significa in dialetto trentino “casa dell’Ora”, dove l’Ora è il magico vento del Garda che caratterizza col suo benefico influsso l’incontro e la fusione di due mondi apparentemente distanti: la montagna e il Mediterraneo. E’ in questo luogo che da ben sette generazioni la famiglia Tomasi si occupa della coltivazione della vite. Oggi, gli eredi di questa grande tradizione agricola sono impegnati nella costante ricerca della qualità e del suo mantenimento, consapevoli di quel grande patrimonio paesaggistico, culturale e storico rappresentato dal territorio su cui operano. Quando, agli inizi degli anni Ottanta, i fratelli - Rodolfo e Tiziano Tomasi - rilevarono l’azienda paterna, la loro più ferma intenzione era quella di produrre vini trentini di livello internazionale; presto però ci rendemmo conto che per raggiungere questo obiettivo avremmo dovuto apportare alcuni fondamentali cambiamenti.
In particolare, Tiziano, all’epoca giovane enologo formatosi alla rinomata Scuola Enologica di San Michele all’Adige, era consapevole delle potenzialità del suo territorio e dell’azienda paterna, e non vedeva l’ora di mettere a frutto le esperienze che aveva fatto in precedenza in Francia, Friuli, Toscana, Piemonte, Sudafrica. Fu così che i fratelli decisero di modificare gli impianti dei vigneti, senza però stravolgerli: bastò aumentare la densità di ceppi per ettaro della classica pergola trentina, diffusa nei vigneti dei masi situati sui conoidi della Valle Cipriana e di San Valentino, portandola a 6.000-7.000 piante/ettaro, abbassando nel contempo la resa d’uva per pianta. A seconda delle caratteristiche dei diversi terreni si scelsero le varietà di cultivar più adatte, mentre con potature verdi, diradamento dei grappoli, e una conduzione della vigna sempre più eco-compatibile si cercò di ottenere vigneti sempre più equilibrati.
Anno dopo anno, a partire dal 1982, prima vera annata dell’azienda La Cadalora, igrandi sforzi cominciarono a dare i loro frutti. E ai nostri giorni, i vini di La Cadalora si distinguono per la loro eleganza, finezza e complessità e sono unanimemente riconosciuti quali significative espressioni del loro territorio: caratteristiche che anche con l’aiuto dal 2011 del giovane enologo Michele, terza generazione dei Tomasi, l’azienda si impegna a mantenere un anno dopo l’altro.
Santa Margherita (frazione di Ala di Trento) è un piccolo borgo che sorge sulla sinistra del fiume Adige, a metà strada tra la città di Rovereto ed Ala, nel cuore della Vallagarina, area che da Castel Beseno (sopra Rovereto) si estende verso sud sino alla Chiusa di Ceraino. Per la sua collocazione geografica, fin dall’epoca romana quest’area è stata terra di collegamento tra mondi e culture, e pur dimostrando di possedere un’ ”anima” gelosa della propria identità, allo stesso tempo è sempre stata capace di esprimere un certo spirito illuministico e di apertura verso la cultura latina ed europea. Santa Margherita è un angolo del territorio della Vallagarina dove la civiltà contadina ha sempre saputo coltivare la sana consuetudine di produrre del buon vino, espressione della terra e della passione tenace di chi la coltiva e con amore trasforma i suoi frutti.
L’uva Casetta è sempre stata presente a La Cadalora, e fino agli anni ’70 del secolo scorso era molto diffusa anche in altre cantine, soprattutto come uva da taglio. Poi cadde nel dimenticatoio, ma a La Cadalora non è mai stata abbandonata. La fermentazione avviene in acciaio inox e lo stoccaggio in piccoli fusti di rovere francese dura 12 mesi. Questo vino presenta profumi particolarmente speziati con un ricordo di vaniglia, che con l’invecchiamento si evolvono verso il cuoio e il cioccolato. In bocca ricorda i piccoli frutti rossi e le spezie dolci con note di caffè: il sapore è caldo, pieno, e i tannini un po’ ruvidi si rivelano il complemento ideale per piatti rustici o a base di carne rossa.
[ DISPONIBILE ANNATA 2019 ]