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Prodotto da uve Bronner e Solaris, vitigni naturalmente resistenti alle malattie fungine della vite e che non necessitano di alcun trattamento antiparassitario, raccolte in una zona limite per la coltivazione della vite, in località Naran, ai piedi del Monte Gazza e della Paganella nel comune di Vezzano. Il vigneto è coltivato in agricoltura biologica certificata da ICEA. L’intero processo di vinificazione viene svolto in serbatoi di acciaio inox per preservare le caratteristiche varietali regalandoci un vino di colore giallo paglierino carico, con profumi complessi ed una nota leggermente aromatica data dal Solaris. Al palato è morbido ed armonico mantenendo comunque una grande freschezza e una lunga persistenza.
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Santa Massenza è un confine e, come tutti i confini, unisce: il clima del sud incontra quello continentale, le piante mediterranee convivono con quelle alpine. E’ in questo piccolo paese di rinomata tradizione viticola e distillatoria che è situata l’ Azienda Agricola e la Distilleria di Francesco e Alessandro Poli. Dal 1998 i vigneti vengono coltivati in agricoltura biologica, da qualche anno si utilizzano i preparati e le tecniche dell’agricoltura biodinamica.
Con la Nosiola, unica varietà autoctona trentina a frutto bianco da cui si producono il “Nosiola Sottovi”, il Majano e il Vino Santo Trentino “i Nosioi” è stato reimpiantato un antico vigneto in località Sottovi, sulle colline sovrastanti il lago. Vigneti che dovevano essere coltivati a Nosiola da Vino Santo anche qualche secolo fa leggendo alcuni storici riferimenti: Scrive Pincio Giano Pirro negli “ Annali, ovvero cronache di Trento “ del 1648:
“… un banchetto molto più fastoso e ricco di portate di vini venne predisposto il 12 settembre 1536, per l’arrivo a Trento di re Ferdinando … venivano serviti , di norma, vini dolci, tra i quali primeggiavano il Moscato, il Bianco di Calavino… l’insuperabile Vino Santo, prodotto sui colli di Santa Massenza”.
Il Vino Santo rappresenta una felice sintesi di storia, tradizione, qualità e territorio dove la pazienza la fa da padrone, bisogna attendere diversi anni perché il nostro vino maturi nelle botti di rovere e acacia dando il meglio di se stesso. Nei vigneti attorno al paese vengono coltivati i vitigni a bacca rossa, la Schiava, il Rebo, il Lagrein ed il Cabernet Sauvignon. Alcuni anni fa in località Naran, a 550 metri ai piedi del Monte Gazza e della Paganella, sono stati piantati dei vitigni naturalmente resistenti e che quindi non necessitano di alcun trattamento antiparassitario. Bronner e Solaris per dar vita al “Naranis”, un vino di montagna a impatto zero.
“Dalla vendemmia 2019 nasce il Massenza Belle che ho creato per valorizzare la Peverella, vecchio vitigno quasi scomparso, ma storicamente presente. Successivamente alla spumantizzazione in autoclave, ho voluto introdurre il metodo familiare rifermentando lo stesso vino con l’aggiunta di mosto di Vino Santo Trentino. Con la vendemmia 2014 la stessa vinificazione l’ho riportata sulla schiava”
Prodotto da uve Bronner e Solaris, vitigni naturalmente resistenti alle malattie fungine della vite e che non necessitano di alcun trattamento antiparassitario, raccolte in una zona limite per la coltivazione della vite, in località Naran, ai piedi del Monte Gazza e della Paganella nel comune di Vezzano. Il vigneto è coltivato in agricoltura biologica certificata da ICEA. L’intero processo di vinificazione viene svolto in serbatoi di acciaio inox per preservare le caratteristiche varietali regalandoci un vino di colore giallo paglierino carico, con profumi complessi ed una nota leggermente aromatica data dal Solaris. Al palato è morbido ed armonico mantenendo comunque una grande freschezza e una lunga persistenza.