La passione della famiglia Noventa ha radici molto antiche: sul finire dell’Ottocento i bisnonni di Pierangelo coltivavano la vite sui difficoltosi pendii botticinesi, vivendo in piccole case in collina, lontano dal centro abitato. Uno stile di vita arduo e faticoso, una viticoltura eroica che troppo spesso era ed è toccata dal flagello della grandine, ma che ha segnato indelebilmente i caratteri genealogici di questa famiglia trasmettendo, nel corso delle generazioni, quei valori di rispetto del
Siamo nel 1970, il vino che si produce non è certamente il vino di oggi: elevate rese per pianta, basso grado alcolico perchè il vino era considerato una bevanda al pari delle altre. Sono anni bui per il vino di Botticino, le difficoltà lavorative sui pendenti gradoni, gli elevati costi di produzione e le frequenti grandinate hanno convinto molti contadini ad abbandonare i vigneti in collina e a trovare lavoro altrove, soprattutto nelle cave di estrazione del marmo Botticino.
È in questi anni che Pierangelo, l’attuale titolare dell’azienda, decide, andando controcorrente, di dedicare tutta la sua vita alla viticoltura e al recupero dei tanti vigneti abbandonati, memore degli anni passati nei quali il vino BOTTICINO, era padrone assoluto delle tavole di tutte le osterie e i “trani” di Brescia città e provincia. Ma non è la cantina il luogo in cui Pierangelo vuole far nascere il vino di eccellenza: la vigna resta sempre la sua grande passione e il segreto, non tanto nascosto, per esaltare nel vino l’unicità del territorio. Da allora è stato tutto un percorso in salita che però ha dato a Pierangelo e alla sua famiglia grandi gioie ed emozioni: oggi a Botticino la famiglia Noventa coltiva 11 ettari di vite in alta collina e, da parecchi anni, Pierangelo è affiancato dalle figlie Alessandra e Rossella e da Cristian, marito della prima.
Dal 2011 l’azienda è iscritta all’albo degli operatori biologici della Regione Lombardia.
"I nostri vigneti sono situati in alta collina a circa 400 mt. slm, proprio dove ci sono le famose cave di marmo “Botticino classico”, con esposizione e microclima ideali ed una brezza costante che ci consente di ottenere uva sana senza trattamenti chimici.
Possiamo così vantare un vino genuino, anche per un impiego ridotto di solfiti: per i vini bio il limite di utilizzo dei solfiti è di 100 mg/lt, inferiore a quello nei vini non-bio. Tuttavia, la quantità nei nostri vini è ancora più bassa.
Lo stesso terreno, non conosce alcun tipo di diserbo chimico ma solo lavorazione meccanica della terra per estirpare le erbe infestanti. Adottiamo su ogni singola pianta pratiche agronomiche manuali e naturali come la scacchiatura, la defogliazione ed il diradamento per selezionare i grappoli migliori, che poi ci ricompenseranno in cantina come solo la natura sa fare."